7 Giugno 2016

Chiedi alla polvere_Giugno

 

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Se si chiedesse alla polvere – secondo l’invito fantiano – , a quella del Colorado da cui apparentemente nulla cresce, a quella che si alza dalle sterminate e brulle praterie dell’immaginaria Holt, essa racconterebbe di anime tra la vita e la morte, l’infanzia e la vecchiaia, la crescita e l’arresto, la solitudine e il desiderio, i rimpianti e i rimorsi.
La voce lieve ma incisiva di Kent Haruf nella Trilogia della Pianura doppia una pletora di personaggi nel prologo e nell’epilogo delle loro esistenze con tutto quanto di bello, stuporoso e lirico si cela nel comune frapposto tra i due estremi.
Accomunato a Faulkner e a Hemingway (gli stessi che, letti, mutarono l’intenzione di una vita dedicata alla biologia) per l’afflato epico e per l’empatia che è capace di instaurare con il lettore, Haruf definì la sua una “loose trilogy“, una trilogia sciolta.
Benedizione (2013), Canto della Pianura (1999) e Crepuscolo (2004) – rispettivamente Volumi 1, 2 e 3 – benché ambientati nella medesima contea e benché le voci cui danno fiato vicendevolmente si intreccino trasmigrando (alcune anche dileguandosi) da un’opera all’altra, possono, infatti, considerarsi anche libri a sé stanti la cui lettura, pertanto, può non rispettare l’ordine di pubblicazione né di scrittura.
Se ho imparato qualcosa nella vita è che bisogna credere in se stessi anche se nessun altro lo fa. Sentivo di avere una fiammella di talento, ma una fiammella che dovevo alimentare regolarmente, come una specie di monaco, per impedirle di spegnersi” disse l’autore.
E in quella fiammella ha riposto fiducia la neonata casa editrice milanese NN Editore che in Benedizione ha ravvisato un “inizio poetico“, il suo “primo incontro romantico“. Da qui il piano editoriale che vede un ordine di uscita differente da quello di stesura per assecondare quell’intuizione lirica donando alla trilogia una rinnovata linfa vitale.

La traduzione della Trilogia della Pianura è di Fabio Cremonesi.

 

“È così che mi chiamo adesso.
Perché mai?
Perché sì. Sto cambiando delle cose. Una è questa.
Hai cambiato nome.
Proprio così.
Non è quello con cui sei nato.
Lo so. È proprio questo
il punto papà.”
[Benedizione]
Kent Haruf

 

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